Ultimamente sul web si parla di lei più di – che so – il ritorno del Winner Taco, Berlusconi che si sposa, il tasto “Condividi” di Facebook che per un giorno diventa “Fai circolare”, “Ripubblica”, “Pubblicalo tu”, “Divulga”. Mi riferisco alla qualità. Alla qualità dei contenuti.
Ma com’è fatto un contenuto di qualità? Siamo sicuri di saperlo? Leggendo il libro Clout: the art and science of influential web content, ho cercato di darmi una risposta. Ed eccomi qui, pronta a condividere con te quanto ho appreso dalla mia ultima lettura.
L’anatomia di un contenuto di qualità
Creare un contenuto che sia davvero di qualità è la sfida che tutti noi che lavoriamo nel settore del content marketing ci auguriamo di superare. È una sfida che, vista anche la mole esponenziale di blog e siti del settore, dobbiamo intendere come un processo continuo. Non un semplice progetto.
E adesso veniamo al dunque. Vediamo assieme come dovrebbe essere un contenuto di qualità.
Usabile
Il contenuto di qualità è facile da leggere, da accedere, da navigare.
Chiaro e accurato
Il contenuto di qualità è facilmente comprensibile, ben organizzato in ogni sua parte, corretto dal punto di vista ortografico e grammaticale.
Completo
Il contenuto di qualità incontra i bisogni del consumatore e li soddisfa con il giusto apporto di informazioni, connesse al contesto di interesse.
Consistente
Il contenuto di qualità è coerente con la comunicazione adottata nel contenitore che lo ospita per stile, tono di voce, approccio.
Utile e rilevante
Il contenuto di qualità incontra gli obiettivi del consumatore e quelli del brand e li soddisfa attraverso informazioni utili per l’uno e rilevanti per l’altro. È tanto pertinente quanto tempestivo.
Sono dunque queste le principali caratteristiche di un contenuto di qualità. E adesso lascia che ti racconti una storia. È la storia di una catena di hotel che, sostituendo i contenuti “non professionali” con contenuti di qualità, ha ottenuto risultati stupefacenti in termini di prenotazioni.
L’A/B test di Holiday Inn con i contenuti di qualità. Una storia vera
InterContinental Hotels Group (IHG), un’azienda di hotel internazionale che vanta nel suo portfolio diverse catene ricettive come il Crowne Plaza e l’Holiday Inn, ha condotto nel 2009 una sorta di esperimento, inerente proprio i contenuti di qualità.
L’iniziativa, ideata da John Muehlbauer, aveva come obiettivo quello di scoprire se contenuti di qualità, creati da professionisti del settore, potessero far ottenere più prenotazioni rispetto ai contenuti creati dai proprietari delle strutture. Cosa ha fatto, quindi, quest’azienda? Ha creato foto e testi di alta qualità, prendendo come campione alcune strutture della catena Holiday Inn. Ha quindi condotto un A/B test, deviando parte dei visitatori sulle pagine – chiamiamole così – “corrette”. Il risultato? Inutile dirlo: strabiliante.
IHG non ha mai voluto rivelare i numeri delle prenotazioni ottenute tramite i siti con foto e testi di qualità, ma ha confermato la rimarchevole differenza rispetto ai risultati ottenuti con i vecchi contenuti; una differenza così rimarchevole da aver portato a metter mano a tutti i contenuti, e a tutte le descrizioni, di ciascun hotel della catena Holiday Inn.
E adesso scarica questo file
Ora che ti ho rimbambito sull’importanza della qualità, e che ti ho fatto conoscere un case history interessante, scarica questo file. Cos’è? Scoprilo, dai.
Dimenticavo: com’è fatto per te un contenuto di qualità?
[ALTRO REGALINO :)]
Diego Mozzo ci ha fatto dono di una bellissima visual map su quanto detto in questo articolo. Eccola qui sotto. Grazie Diego!