Le 8 cattive abitudini che ogni copywriter non confesserà mai di avere

Le 8 cattive abitudini che ogni copywriter non confesserà mai di avere

non abbandonare il copywriterNoi copywriter abbiamo sempre i minuti contati. Vorremmo avere come miglior amico Macgyver, così da poter imparare a fare di una cingomma un mousepad e di una tavoletta di legno un iPad per la bisogna. Peccato che, il più delle volte, siamo abbandonati a noi stessi.
 
A tal proposito, vorrei lanciare la campagna “Questa estate, non abbandonare il tuo copywriter“.
 
E dato che siamo abituati a lavorare in solitaria, oltre a collezionare le sorpresine del Mulino Bianco vintage e le cartoline pubblicitarie, collezioniamo anche cattive abitudini. Abitudini dure a morire, che cerchiamo di tenere nascoste come si fa con l’ultimo cioccolatino rimasto nella scatola.
 
Quali sono queste cattive abitudini? Io oggi te ne confesso 8 mie. In cambio, però, ti chiedo di dirmene almeno una tua. Almeno tu, collega copywriter, non abbandonarmi!
 

Le 8 abitudini che, da copywriter senior, invecchieranno con me

Tra trent’anni – ancora lungamente distante dalla pensione – avrò i capelli bianchi. Incanutiranno i miei riccioli, ma forse le mie cattive abitudini non faranno altrettanto. Loro, a dispetto del tempo, resteranno sempre belle pimpanti. Eccole qui, te le presento tutte e 8.
 

1. Dov’è la scrivania?

Eppure mi ricordavo fosse qui. Tu l’hai vista? Ah, eccola: è sotto un miliardo di fogli. Ecco la mia prima cattiva abitudine, hai capito di cosa sto parlando. Io ci provo a mantenere la scrivania in ordine, ma non ci riesco. Sono più per l’entropia. Il problema di questa pessima abitudine è che perdo un sacco di tempo per trovare le cose che sto cercando. Tipo l’orecchino destro che mi levo quando sto al telefono.
 

2. C’è posta per me

Email addictionIo lo so, lo so che quando mi arriva una nuova e-mail ricevo un beeep di notifica. Ma se non faccio il refresh di Mail ogni 5 minuti, mi manca l’aria. Credo di soffrire di una sorta di dipendenza dalla posta. Cosa comporta controllare così assiduamente la casella? Una perdita inutile di tempo. Devo smetterla, devo smetterla. Sono grave dottore, lo so. Se esiste un antidoto, lo aspetto con ansia al mio indirizzo di posta elettronica tra 5 minuti.
 
NB: Nella piccola immagine qui sulla sinistra c’è scritto: “Se controlli l’e-mail ogni 5 minuti, allora controlli l’e-mail 24mila volte l’anno”. Se ci capisci in matematica, confermami che il dato sia corretto, ché io sono una schiappa con i numeri.
 

3. E foglio indifferenza femmai mi forrai ferire*

Dipendo dalla posta elettronica quanto dipendo dai fogli. I fogli di carta, presente? Non riesco a prendere appunti direttamente sul PC. No, io devo scrivere tutto. Il problema è che lo faccio sui fogli, fogli che finiscono sulla mia scrivania incasinata. Fogli che mi capita di gettare per sbaglio e di dover recuperare nell’immondizia del mio secchio pieno di fogli. Ecco, io vorrei tanto utilizzare programmi come Evernote, ma proprio non ci riesco.
 

4. Oh no, anche il desktop!

desktop copywriterLa mia scrivania è incasinata di brutto. Il mio desktop lo è ancora di più. Tempo fa ho scaricato Fences per Windows. Si tratta di un programmino che ti permette di organizzare la zozzeria che hai sul desktop in cartelle. Poi, con un doppio clic, ti permette di farla sparire (utilissimo nel caso di necessità di sharing con TeamViewer. Perché i panni sporchi si lavano a casa propria, no?) e con un altro doppio clic riapparire.
 
Il problema del desktop affollato come Tokyo più di Tokyo è che, anche qui, mi perdo le cose. I files.
 

5. Cmd+Shift+4

Da quando ho scoperto lo screenshot di Mac, ne uso e abuso a manetta. Scrinsciotto tutto. Lo giuro. Invece di fare tasto destro+salva, io scrinsciotto. E, ovviamente, salvo sul desktop. Di file chiamati “Schermata” ne ho sempre almeno 4/5. Il desktop va mantenuto pulito, ma io non mi sento per nulla una copywriter Cenerentola.
 

6. Twitter

Twitter amoreA differenza di Francesca, che nel simpatico articolo Social network: Io speriamo che me la cavo ha confessato le sue difficoltà di approccio con i social network, io con i social ci amoreggio. Twitter, poi, è il mio principe azzurro e non posso che aprirlo, refresharlo, followare, collegarmi e postare ogni tre per due. E il tempo… nel frattempo… passa. O, meglio, si perde.
 
 

7. Numeri di telefono fantasma

Nel Mac c’è un programmino molto utile. Si chiama “Rubrica indirizzi”. Ah no, non è un programmino ma una funzionalità – mi correggono dalla regia. Io dovrei scrivere i numeri di telefono nella rubrica digitale del mio computer. Invece, indovina un po’ dove li appunto? Torna al punto 3 se proprio non riesci a indovinare.
 

8. Sarò mica la personificazione della famosa Torre?

torre di pisaNo, me lo chiedo giusto perché mi sono resa conto che mi piace particolarmente lavorare storta. Proprio così, storta. Io scrivo con il foglio (sì, è una ricorrente lo so) di sbieco. E il computer di sbieco. E la poltrona di sbieco. Il risultato è che la mia schiena, se potesse, mi prenderebbe a calci. Fortuna che le gambe stanno più in basso e non le obbediscono.
 
A tal proposito, dato che è statisticamente provato che il 98% dei copywriter in tutto il mondo soffre di mal di schiena, sciatica e cervicale, ti lascio questo link. Ci puoi trovare degli esercizi da ufficio da svolgere durante la giornata lavorativa per sgranchirti le ossa da scribacchino 2.0. Non devi andare in palestra: ti basterà la sedia.
 


Oggi ho messo sul piatto i miei difetti, la mia “erbaccia”. Nel prossimo post, invece, voglio parlarti di alcune buone abitudini che mi aiutano nel mio lavoro di copywriter. Ricordati però che aspetto un tuo commento, qui sotto. Devi raccontarmi almeno una delle tue worst practice. Ci conto eh!

 
* Vai al minuto 1:48 di questo video se non hai capito cosa diamine voglia dire “E foglio indifferenza…”.