Lettera di presentazione per copy. Una storia, tanti esempi

Lettera di presentazione per copy. Una storia, tanti esempi

Come scrivere la lettera di presentazione perfetta per copywriter? Nessuno lo sa e lo sai perché? Perché non esiste. Quindi qui non troverai la formula magica per la lettera di presentazione efficace, ma consigli ed esempi per scrivere lettere di presentazione con personalità. Ti racconterò la mia storia e quella di altri copywriter che hanno ottenuto il posto che sognavano infrangendo cliché, burocratese e convenzionalità. SaluntandoTi cordialmente ti auguro una buona lettura… Scheeeerzo! Lasciati ispirare e in bocca al lupo.

Cercare lavoro è un lavoro. Forse uno dei più noiosi. Ma cosa dico? Ce n’è uno ancora più barboso: scrivere il curriculum vitae con Europass. Ah, no no, scusami ce n’è uno peggiore: scrivere la lettera di presentazione.

Ammettilo. Quando l’annuncio di lavoro recita “Allegare al CV la lettera di presentazione”, anche se quella sembra proprio l’occasione della tua vita, l’entusiasmo lascia il posto agli alibi: naaa ma chi me lo fa fare, il mio inglese non è fluente, il portatile si sta scaricando ed è l’ora dell’aperitivo.

Va su per giù così, vero? A me puoi confessarlo, l’ho pensato tante volte anche io, e anche io ho inviato lettere di presentazione impresentabili.

No, non sono una recruiter, Pennamontata non è un’agenzia che si occupa di selezione del personale, quindi qui non troverai le “6 regole d’oro per scrivere la perfetta lettera di accompagnamento al curriculum” – anche perché il mercato del lavoro è diverso da Paese a Paese e da settore a settore. In Inghilterra, per esempio, si invia sia la cover letter – la lettera breve e sintetica in cui si giustifica il curriculum –, sia la motivation letter – la lettera in cui si spiega perché si vuole lavorare per quell’azienda.

In Italia non c’è una differenza così netta tra le due cose, o per lo meno a me non hanno mai chiesto una cover letter e una motivation letter. Negli annunci di lavoro, di solito, viene chiesta la lettera di presentazione: un misto fra le due.

Ognuno ha le sue lettere di presentazione nell’armadio; queste sono le mie e sono molto simili alle autocandidature che arrivano in agenzia. Vediamo insieme cosa c’è che non va, perché non va e come scrivere una lettera di presentazione presentabile se sei un copywriter.

La lettera di presentazione o di cestinazione?

Ho recuperato questa lettera di presentazione dalla mia casella di posta. L’ho inviata circa 7 anni fa per candidarmi come addetta all’ufficio stampa. L’ho rinominata “lettera di cestinazione” perché indovina dove va a finire un documento del genere?

Lettera di presentazione o di cestinazione?

No, non sei giustificato a scrivere una “lettera di cestinazione” nemmeno se sei in modalità invio curriculum a pioggia. Se hai bisogno di un lavoro, una lettera di presentazione così non ti aiuterà a trovarlo.

Vediamo quali sono i principali punti di debolezza di questa lettera di presentazione:

  • 1) Ridondanza. Ho scritto le stesse cose che si trovano nel curriculum e non le ho argomentate.
  • 2) Scarsa personalizzazione. Non mostro interesse né verso l’azienda né verso la posizione che vorrei ricoprire.
  • 3) Zero personalità. Sono tutta titoli di studio e cliché. E la (mia) personalità dov’è?

Questi – per me – sono i 3 macro errori che si commettono nelle lettere di accompagnamento al curriculum. La lettera di presentazione, infatti, non deve essere un riassunto del CV, altrimenti è inutile.

Inoltre, la lettera di presentazione deve parlare solo all’azienda a cui stai scrivendo. Il corpo della lettera non deve essere spersonalizzato, quindi spendibile anche per altre X aziende. Chi la legge deve sentire che conosci la sua realtà e che sei interessato a quell’offerta lavorativa specifica.

Una piccola riflessione sugli allocutivi di cortesia: quando usarli? Non c’è una regola precisa. Molto dipende dalla formalità della comunicazione. Se decidi di usare gli allocutivi di cortesia, devi farlo in tutto il testo.

Se te lo stessi chiedendo: no, non mi hanno mai chiamata per sostenere il colloquio. E come dargli torto!

La lettera di presentazione formale ma non noiosa

Hai dato uno sguardo al sito dell’azienda a cui stai mandando la lettera di presentazione (bravo!) e, navigando tra le pagine, hai notato che il tone of voice usato è di tipo formale. Ok, in questo caso è bene non esporsi troppo con una lettera di presentazione briosa, ma chi l’ha detto che le lettere di presentazione formali debbano essere per forza noiose e piene di cliché?

Questa lettera di presentazione è di circa 5 anni fa; l’ho inviata a un’organizzazione no profit per il ruolo di addetta alla comunicazione. Non sono stata il massimo dell’originalità, ma almeno non sono caduta nei 3 macro errori che abbiamo visto prima.

Lettera di presentazione formale

Questa lettera di presentazione è formale ma allo stesso tempo non standard. Racconta un po’ di me, del perché mi piacerebbe ottenere il lavoro e dimostra che conosco l’azienda, in questa caso una ONLUS. È una lettera personalizzata, non un copia e incolla.

Vuoi sapere come è andata a finire? No, neanche in questo caso ho ottenuto il posto perché ho inviato la candidatura troppo tardi. E sai come faccio a saperlo? Mi hanno risposto perché colpiti dalla mia motivazione, e già ricevere una risposta è un risultato. Se stai cercando lavoro ne sai qualcosa.

La lettera di presentazione creativa

Se vuoi lavorare come copywriter allora dimenticati della lettera di comunicazione “scritta con lo stampino.” Questa è la lettera che ho inviato a Pennamontata circa 3 anni fa. Non c’era nessuna posizione aperta, ma io ho comunque inviato la mia candidatura.

Lettera di presentazione Pennamontata

Questa mia lettera di presentazione è decisamente sopra le righe: io ho osato perché conoscevo la realtà Pennamontata, mi stavo autocandidando e non avevo nulla da perdere. Quindi mi sono buttata con estrema onestà. Ma se questa lettera ti sembra fuori luogo, fidati: c’è qualcuno che in quanto a faccia tosta mi batte. È Al Biedrzycki. Guarda qui.

Grazie a questo video di presentazione, oggi Al Biedrzycki lavora in HubSpot. La forza di questa videocandidatura, non sta solo nella sua originalità, ma nel fatto che Al Biedrzycki ha dimostrato di conoscere bene il mondo del web e lo ha fatto “vendendo bene sé stesso”.

E a proposito di vendere, c’è chi ha fatto di più: c’è chi ha sfruttato Google per farsi notare dai grandi direttori creativi americani. Alec Brownstein lavorava come copywriter, ma il suo sogno era entrare a far parte di una grande agenzia pubblicitaria newyorkese. Come arrivare a farsi notare dai mostri sacri del web? Con Google AdWords.

Alec Brownstein ha fatto questa semplice considerazione: “Probabilmente i direttori creativi delle grandi agenzie googlano il proprio nome per vedere cosa restituisce loro la SERP. E se la SERP gli mostrasse la mia candidatura?”. Così ha creato delle campagne AdWords usando come keyword i nomi dei vari direttori, ottenendo così degli annunci sponsorizzati e personalizzati per ciascuno di loro. Guarda qui.

Grazie a questa candidatura informale, Alec Brownstein ha ottenuto un colloquio e un lavoro alla Y&R New York. Il costo della campagna? 6 dollari.

Ora non cadere nella trappola dell’effetto sorpresa a tutti i costi; non devi per forza creare una presentazione sui generis, ma allo stesso tempo non devi censurarti e restare imbrigliato nelle convenzioni.

Ecco un altro esempio elegante e originale. Questa è la lettera di presentazione che il The Guardian ha pubblicato come esempio proprio per i copywriter.

Lettera di presentazione per copywriter

Consigli per una presentazione creativa di sé stessi

Dopo averti mostrato qualche esempio virtuoso e non di lettera di presentazione creativa, ti lascio questa piccola checklist:

  • Leggi bene gli annunci di lavoro e concentrati soprattutto sulle caratteristiche richieste. Nello scrivere la tua lettera di presentazione, fai leva sulle skill chiave.
  • Prima di inviare la tua candidatura, visita il sito e gli account social dell’azienda, così puoi capire come comunica e decidere se usare o meno gli allocutivi di cortesia.
  • Dividi la lettera di presentazione in paragrafi e scegli un carattere leggibile.
  • Inserisci i tuoi account social, ma non necessariamente tutti. Se fai di Facebook un uso solo personale, non metterlo.
  • Evita di inviare la lettera di presentazione da indirizzi email improponibili, tipo trottolinoamoroso@gmail.com. C’è una linea nemmeno troppo sottile tra l’essere creativi e immaturi.
  • Scrivi la tua lettera. Chiudila. Apri il file il giorno dopo. Fai attenzione ai refusi.
  • Osa. La lettera di presentazione non deve essere necessariamente una lettera.

È ovvio che la lettera di presentazione non ti assicura di essere assunto. L’obiettivo della lettera di presentazione è farsi notare e ottenere il colloquio. E per farlo non devi inventare stage che non hai mai fatto o un inglese livello C1: devi solo parlare di te. Questo ti renderà diverso dal candidato che ti precederà e da quello che ti seguirà, per il semplice fatto che parlerai della tua unicità. Quindi perché nelle lettere di presentazione anche i copywriter sembrano tutti usciti dalla stessa penna?

La lettera di presentazione deve essere proprio come questo post: deve raccontare un po’ della tua storia. Non aver paura di metterla nero su bianco. La mia piccola esperienza mi ha insegnato che le aziende non cercano solo persone che sappiano ricoprire una posizione, ma gente appassionata. O, perlomeno, questa è la filosofia di Pennamontata.

E adesso ti lascio con le parole di Alec Brownstein:

Don’t be afraid to put yourself out there in an interesting way. The people who you want to work for can’t hire you any less than they already are. So shoot for the moon.

Non avere paura di presentarti in un modo interessante. Le persone per cui vuoi lavorare non assumono chi non ritengono alla loro altezza. Quindi punta alla luna.

In bocca al lupo!

P.S. Un ringraziamento speciale a Leonardo Luccone: è stato lui, dopo il suo intervento a Play Copy, la fonte di ispirazione per questo articolo.

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