Real time marketing. Se devi farlo, fai così

Real time marketing. Se devi farlo, fai così

Il real time marketing è un osso duro. Richiede prontezza e creatività e, soprattutto, la capacità di capire se è il caso di ricorrervi. Già, perché il content marketing legato alle news non puoi “provare” a farlo: devi farlo bene, perché non hai una seconda occasione per aggiustare il tiro. Qui vediamo insieme, con tanti consigli ed esempi, 6 casi individuati da Altimeter in cui fare real time marketing, sia quello pianificato che quello non pianificato.

Quando lavoravo come reporter per un giornale, la cosa che temevo di più era la telefonata del mio caporedattore, che di solito cominciava così: “Hai bucato”. No, non avevo bucato le gomme dell’auto, ma una notizia.

Ero arrivata troppo tardi sul luogo dell’accaduto, oppure il mio articolo era meno ricco di dettagli rispetto a quello di altri giornalisti. Poi mi sono avvicinata al mondo del web marketing e ho pensato: “Ciao ciao attualità”. E invece no: mi sono imbattuta nel real time marketing.

Insomma, lasciatemelo dire: mai una gioia!

Stare sempre sul pezzo – come si dice in ambito giornalistico – non è facile: bisogna monitorare la rete in maniera costante e buttare un occhio, meglio tutti e due, all’attualità e alle tendenze. La tempestività, nel real time marketing come nel giornalismo, è tutto. Anzi, nel mondo del web entra in gioco anche un’altra variante: la creatività.

Come si fa a non “bucare”? Scopriamolo insieme in questo blog post.

Real time marketing: funziona?

Sì, se fatto bene funziona. Tanto che uno studio di Wayin ci dice che il 59% delle aziende che ha puntato sul real time marketing lo scorso anno ha intenzione di investire di più in queste strategie. Quindi, caro mio social media manager, non abbiamo proprio scampo.

Sempre Wayin, in questo grafico, ci mostra i motivi per cui le aziende scelgono il real time marketing.

Real-time-marketing-Wayin

Io mi permetto di aggiungere un altro motivo che li riassume tutti: i brand investono in questi tipi di contenuti perché hanno capito che una comunicazione meno orientata al prodotto, e più all’intrattenimento, è una delle chiavi del successo sul web.

Perché il real time marketing piace agli utenti? Perché è la satira dei social. Un modo di ironizzare sull’attualità asciutto e veloce, che si sposa alla perfezione con la velocità della rete.

Il real time marketing è l’abilità del brand di catturare l’attenzione delle persone attraverso contenuti che non sono legati al prodotto, ma giocano con il prodotto e l’attualità.

Detto ciò, dobbiamo tener presente una cosa: il real time marketing non è legato solo alle breaking news.

Real time marketing: non solo breaking news

Quando si pensa al real time marketing, la prima cosa che viene in mente è l’evento improvviso che diventa tendenza, la cosiddetta breaking news. Questa è sicuramente la sua sfaccettatura più nota ma, come riporta Brafton, esistono tanti modi per fare real time marketing. Eccone alcuni:

  • Inviare triggered email, ossia le email che arrivano all’utente ogni volta che compie un’azione sul nostro sito. Ad esempio, ringraziamolo per essersi iscritto alla newsletter o per aver acquistato un nostro prodotto.
  • Rispondere a tutti i commenti sui social network in tempo reale, perché i social svolgono anche la funzione di customer service (pensavi davvero di poter avere una vita? ahahahahahah).
  • Seguire gli eventi. Ad esempio con il live twitting.
  • Geolocalizzare la comunicazione, ossia studiare e diffondere messaggi per un target situato in una zona ben precisa.

Lo studio di Altimeter sul real time marketing

Ormai lo hai capito, il real time marketing è un po’ come l’amore… Per sbocciare deve colpire la persona giusta, al momento giusto con il messaggio giusto. Altrimenti la fregatura è dietro l’angolo.

Ma come si fa a studiare una strategia di real time marketing? La risposta ce la dà uno studio di Altimeter.

Le aziende hanno 6 possibilità per fare real time marketing, e queste 6 possibilità si basano su 2 variabili:

  • il comportamento dei brand (reattivo o proattivo);
  • l’evento (pianificato o non pianificato).

Lo schema che vedi qui sotto è quello realizzato da Altimeter. In realtà, non è proprio quello originale perché ho preferito tradurlo dall’inglese all’italiano. E poi, non ho resistito… gli ho dato un tocco di magenta!

Real time marketing Altimeter

È abbastanza intuitivo, non trovi?

Credo sia comunque opportuno vedere insieme, nel dettaglio, i 6 casi citati nello schema. Te li illustro, con tanti esempi, qui di seguito.

1. Il real time marketing e gli eventi del brand

Gli eventi organizzati dal brand, come il lancio di un prodotto o un convegno, rientrano nella sfera del real time marketing pianificabile e proattivo.

Avendo una data precisa, basta organizzarsi per tempo: definire il calendario editoriale del blog, programmare i post sui social, scegliere l’hashtag da lanciare su Twitter. Tutti i contenuti possono essere pianificati con anticipo e, dopo la pubblicazione, monitorati in tempo reale.

Ecco come ci siamo organizzate per il nostro convegno C-Come (edit: ora il nostro convegno annuale si chiama Play Copy).

Piano-C-Come

2. Il real time marketing e gli eventi pianificabili

Questi eventi, anche se non sono organizzati dal brand, sono comunque occasioni in cui si può giocare d’anticipo. Un esempio? Il 1° aprile.

Ecco il nostro Pesce d’aprile 2016.

Oltre alle ricorrenze, ci sono tantissime news che puoi sfruttare a tuo vantaggio. Pensa alla notte degli Oscar e a tutto il tam-tam che si è creato intorno alla nomination di Leonardo DiCaprio. Anche noi abbiamo approfittato della tendenza per condividere di nuovo questa grafica:

3. Il real time marketing e la geolocalizzazione

Ci lamentiamo un po’ tutti di essere all’interno della società del grande fratello, però siamo sempre attaccati allo smartphone. Un brand astuto questa cosa la sa e la usa a sua favore. Come? Con post e campagne a pagamento geolocalizzati che permettono la creazione di messaggi ad hoc. Il real time marketing, infatti, è anche la capacità di intercettare i bisogni di un utente nel momento giusto.

Immagina di essere a Roma. Vuoi mangiare la famosa pizza con la mortadella e non sai proprio dove andare. Fai una ricerca su Google e scopri che c’è una pizzeria a pochi metri da te, proprio dietro l’angolo, e ha pure delle ottime recensioni.

Utente aiutato, utente fidelizzato.

Sai che puoi geolocalizzare anche i post organici di Facebook? Basta cliccare sull’icona del mirino e ti si apre questa schermata. Provaci!

Traget-

4. Il real time marketing e l’analisi predittiva

Qui entriamo nel campo dei numeri e dei dati raccolti e lavorati con tool specifici. L’analisi predittiva può darti informazioni per capire come avvicinare sempre di più gli utenti ai tuoi prodotti, e metterli di fronte a bisogni che ancora non sanno di avere.

Un esempio di quello che puoi arrivare a fare con l’analisi predittiva è suggerire agli utenti dei prodotti collegati a quelli già acquistati.

Qualche giorno fa mi sono fatta un giro su Asos, e non ho resistito: ho comprato un vestito primaverile. Be’, da quel momento dei sandali mi seguono come uno stalker. Secondo te cederò alla tentazione? Secondo me, sì.

Analisi- predittiva- Asos

5. Interazione con il consumatore

È finita l’epoca del numero verde: oggi la richiesta d’informazioni e i reclami hanno la forma di un tweet o un commento su Facebook.
Il real time marketing non pianificabile, infatti, è anche:

  • rispondere agli utenti in tempo reale;
  • offrire un servizio di customer service;
  • gestire possibili eventi di crisis management;
  • stimolare le conversazioni sui social.

L’interazione con il consumatore può essere aumentata anche monitorando il web e studiando il sentiment.
Un esempio? La nostra Valentina Falcinelli è un’amante della corsa, così la sera indossa le sue scarpe da ginnastica e, cuffiette nelle orecchie, corre parecchi chilometri. Sui social ha postato diverse foto di questa sua passione e la Virgin Active ha colto al balzo l’occasione di entrare in contatto con lei con questo tweet.

6. Il real time marketing e le breaking news.

Questo è senza dubbio il modello di real time marketing più complicato da gestire. Qui non possiamo pianificare nulla perché il content marketing è legato alle notizie dell’ultimo minuto.
Esiste una sola regola: cavalcare l’onda con intelligenza. Collegare in maniera creativa e funzionale l’attualità al prodotto non è un gioco da ragazzi. Anzi.
Ceres, in questo, fa scuola. Questa è la creatività realizzata dopo che i tifosi olandesi avevano devastato la Barcaccia di Piazza di Spagna, a Roma.

Real-time-marketing-Ceres

Ceres è l’esempio di quello che va fatto. Ora vediamo quello che non va mai fatto.

Un caso di fail è il tweet che la Crocs ha realizzato dopo la morte di David Bowie. È una creatività che non ha nulla da dire a parte “Ok entriamo nel flusso dei tweet con l’hashtag #DavidBowie e mostriamo il prodotto”. E questa mancanza di pertinenza (oltre che di tatto) non è sfuggita agli utenti. L’azienda ha cancellato il tweet dopo circa mezz’ora. Ma ormai il danno era fatto, perché il nemico più grande del social media manager non è solo la tempestività: è lo screenshot.

Altro che diamanti, uno screenshot è per sempre.

La massima che ci portiamo a casa dopo questi 2 esempi? Il real time marketing non devi farlo per forza.

Brian Solis dice:

Non competere per il momento, competi per il significato. Se competi per il momento sei irrilevante.

Qui a Pennamontata siamo tutte d’accordo con Brian. E tu?

Risorse per i piani editoriali social e il real time marketing