Una pagina prodotto non è solo una scheda tecnica: se ben progettata ti regala l’occasione di affermare la personalità del tuo brand. E lo fa in un momento decisivo: quello dell’acquisto.
Qui ho raccolto diverse descrizioni di prodotto di e-commerce: sono esempi di schede che mi hanno colpito proprio perché lavorano molto bene sulla personalità del brand e sullo storytelling. Insieme, ti svelerò il dietro le quinte di un progetto che ci riguarda da vicino, quello dei gadget che abbiamo creato per l’e-commerce di Copy42. Mi soffermo a raccontarti come abbiamo lavorato alle loro schede prodotto. Insomma, se sei a caccia di esempi qui ne troverai diversi. Spero possano esserti di ispirazione.
Schede prodotto: esempi che lasciano il segno
Parto dai campioni, quindi da Nike, che attraverso lo storytelling riesce sempre a rendere leggendari i suoi prodotti. Cosa ci sta dicendo il brand in questa scheda? Quelle che vedi non sono scarpe, sono una leggenda!
Hai mai dato un’occhiata alle schede prodotto dei succhi di frutta Innocent Drinks? Beh, ti consiglio di farlo perché sono davvero spassose. Anche qui è stato fatto un ottimo lavoro di storytelling. In questa scheda il succo è descritto come se si presentasse all’audizione di un talent show. Che dire? Una scheda irresistibile e fresca come un bel succo di ananas ghiacciato.
Ora veniamo a Lush. Nelle schede prodotto del brand il tono di voce è fresco e divertente, accompagnato da tanta creatività e, in questo caso, anche da una buona dose di storytelling. Lush racconta le caratteristiche e l’applicazione dello shampoo Wasabi Shan Kui come se si assistesse a uno spettacolo i cui attori sono gli ingredienti. Ne esce una scheda oserei dire avvincente, in cui non manca l’azione.
L’ultimo esempio è preso dall’e-commerce Odd Pears. Questa è la divertentissima descrizione di un paio di calzini. Composizione della scheda prodotto: personalità da vendere, creatività, tono di voce ironico e irriverente, storytelling – sì, hai tradotto bene, la scheda racconta la tua storia d’amore con un calzino!
Ora però è arrivato il nostro turno: di seguito ti raccontiamo la nostra esperienza con i gadget di Copy42 e le scelte che abbiamo preso riguardo le loro schede prodotto.
I gadget di Copy42. Dall’oggetto al Significant Object
Chi ce l’ha fatto fare? Me lo sono chiesta anche io nei momenti di maggiore stress. A me l’ha fatto fare Valentina. A convincere Valentina invece è stata la sua proverbiale voglia di sperimentare cose nuove. L’idea, però, non è nata così per caso, oltre all’entusiasmo c’era una visione: creare una serie di oggetti che potessero accompagnare i corsisti di Copy42 durante i percorsi di formazione, e che accompagnassero anche le scorribande creative dei copywriter che seguono Pennamontata. Con “accompagnare” intendiamo fidelizzare: stringere quel cordoncino che ci lega al nostro pubblico.
Abbiamo iniziato così a immaginare una serie di gadget per copywriter: un bloc-notes, una penna, un astuccio, un calendario, una T-shirt, delle calamite. Chiaramente eravamo consapevoli che di articoli simili ne sono pieni e-commerce, librerie, cartolerie. Non stavamo rispondendo a un vero e proprio bisogno, quindi: come convincere le persone a scegliere i nostri prodotti? Nella mente riecheggiavano le parole di Seth Godin.
Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia.
I prodotti li avevamo, il passo successivo era imparare dalla lezione impartita dal progetto Significant Object, quindi accrescere il loro valore attraverso il potere dello storytelling. Ci serviva una storia, più storie, in cui il nostro pubblico potesse ritrovarsi, volevamo costruire una connessione emotiva, dei legami. Come abbiamo lavorato? Te lo mostro subito.
La storia di Calendanno.
Questa è la sua descrizione.
Sono Calendanno, un calendario giornaliero da tavolo in formato A6 (14,8×10,5 cm). Ogni giorno ti terrò compagnia con una frase – ho in serbo per te ben 366 pensieri ad alto contenuto di idiozia. Il team di Pennamontata mi ha detto che le risate sono il segreto della conquista. Se è veramente così, allora fatemi largo: prometto 366 giorni di risate. Non mi fermerà neanche l’anno bisestile.
La storia di Pollo.
Questa è la sua descrizione.
No, non sono un pollo: sono Pollo, un astuccio di cotone (400 g). Visto che, come si dice, il destino è nel nome, intendiamoci bene: io non amo rimanere spennato. Le mie misure? 25×18 cm circa. Ora basta però con le domande indiscrete: scegli me perché merito le tue penne più di qualsiasi altro astuccio.
La storia del Blocco dello scrittore e di Mataha.
Questa è la loro descrizione.
Sono un blocco in formato A5 (21×14,8 cm) con 100 fogli bianchi tutti da scarabocchiare. Mataha è una penna (no, non è una matita!) in carta riciclata con cui tracciare splendidi – si fa per dire – ghirigori blu. Non vediamo l’ora di atterrare sulla tua scrivania.
Tre ingredienti: descrizione chiara, belle immagini e personalità
Cosa abbiamo inserito nelle nostre schede prodotto?
Descrizione del gadget. Abbiamo distinto le informazioni di base dell’oggetto dalla sua storia, in modo che chi consulta la pagina riesca a recuperare le informazioni tecniche (dimensioni, materiali, ecc.) in modo immediato. Ricordiamoci sempre che la scheda prodotto deve assolvere al suo ruolo principale, che è soprattutto informativo.
Immagini. La scheda ovviamente deve anche mostrare il prodotto attraverso alcune immagini. Alcune, sì, non troppe, così da evitare l’effetto agnosia. Di cosa si tratta? Te lo spiega Francesca nell’articolo dedicato alle immagini nelle schede prodotto. Le fotografie che vedi sono state scattate qui negli uffici di Pennamontata, abbiamo cercato di restituire le caratteristiche del gadget nel modo più fedele possibile. Ah, nel caso possa esserti utile: abbiamo usato una light box, una scatola luminosa che migliora la resa dei prodotti in fotografia (è super economica, te la consiglio).
Personalità. Il lavoro svolto per attribuire un significato ai nostri oggetti è stato questo:
- Abbiamo studiato personalità e tono di voce. La voce è amichevole, frizzante, accogliente. Simile a quella dei brand genitori, Pennamontata e Copy42.
- Abbiamo dato un nome a ogni oggetto. Il nome serve per chiarire che non è un calendario, ma è il Calendanno; non è un blocco qualunque, è il Blocco dello scrittore… Chiamarli per nome è un modo per distinguerli e renderli più “umani”.
- Abbiamo creato una storia per ogni prodotto. Una storia che suonasse familiare al nostro pubblico, che raccontasse vicende in cui forse poteva ritrovarsi.
- Abbiamo lasciato che ogni oggetto si presentasse da solo, che si rivolgesse a chi legge parlando in prima persona.
A queste voci abbiamo aggiunto tanta ironia, che è il fil rouge che lega tutti i nostri gadget ed è anche quel filo che li ricollega a noi. Cosa sarebbe Pennamontata senza l’ironia? Come dice il Calendanno: l’ironia è indispensabile per sopravvivere in un’agenzia di comunicazione.