Scrivere un articolo: potare i rami secchi e curare l’orticello

Scrivere un articolo: potare i rami secchi e curare l’orticello

Scrivere articoli e potare rami secchiScrivere articoli per riviste, non è semplice. Si tratta di informarsi sull’argomento da trattare, organizzare una scaletta di contenuti, ricercare le foto. Come si dice: “prima di mangiare un elefante*, meglio farlo prima a fettine”, giusto?

 

Per cercare informazioni pertinenti il tema da trattare, c’è Google, ci sono le riviste di settore e i libri. Ovviamente, il metodo più semplice per reperire dati interessanti è utilizzare il motore di ricerca.

Per esempio io ricorro anche a keyword in lingua straniera. Navigare in siti stranieri mi aiuta ad allargare il mio raggio di azione e ad avere un quadro il più completo possibile.

 

Una volta individuate fonti interessanti, ti consiglio di copiare e incollare il testo più rilevante in un file Word. Vedrai che il numero di pagine crescerà esponenzialmente, ma non preoccuparti: è un bene. Quando avrai finito di spulciare per bene la rete, avrai il tuo file.doc pieno zeppo di informazioni.

 

A questo punto è il momento di iniziare a potare i rami secchi. Rileggi per bene tutto quello che hai ritenuto importante salvare. Ti accorgerai che ci saranno delle informazioni ridondanti, ripetute diverse volte o meno rilevanti rispetto ad altre. Ecco: questi sono i rami secchi da potare. Via, cancella. Prosegui così fino alla fine del documento e vedrai che riuscirai a eliminare un buon 30-40%.

 

Adesso avrai un file contenente solo informazioni davvero valide. Quello che dovrai fare ora è cercare di dar loro un ordine. Fa’ una scaletta dei contenuti, se questo può aiutarti, poi leggi di nuovo tutto. Fallo con attenzione e cerca di memorizzare quanto più possibile. Dopodiché fermati per mezz’ora, cerca di metabolizzare quanto letto. Ora apri una nuova pagina di Word e butta giù a briglie sciolte tutto quello che ti ricordi. Lo vedi? Stai scrivendo il tuo articolo! Una volta terminato rileggi di nuovo con calma. Ora devi “curare l’orticello”, aggiungere qua e là qualche bella piantina (titolo e occhiello) e metterci il tuo pollice verde.

 

Et voilà! Meno peggio di quanto credevi, vero?

 

* nessun elefante è stato maltrattato prima, dopo e durante la realizzazione di questo post.

 

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