Qualche giorno fa abbiamo parlato di Seth Godin, del suo libro La mucca viola e di come applicarne i principi in ambito di copywriting. Francesca, infatti, ci ha spiegato come diventare dei copywriter viola in questo articolo. Ricordi? Se ancora non l’hai letto, buttaci uno sguardo e poi torna qui.
Che tu sia tornato o rimasto in lettura, benvenuto. Stai per leggere un’altra intervista firmata Pennamontata. Dopo l’intervista a Daniel Burstein su come ottimizzare le landing page e fare del buon web copywriting abbiamo deciso di proporti qualcosa di totalmente differente. L’ispirazione è nata dall’articolo sulle mucche viola. Abbiamo pensato: perché non cercare una mucca viola “locale”? Vada per Ikea, ok Apple, super Starbucks. Ma quelle sono aziende con la A, la Z, la I e tutte le letterine a seguito maiuscole. Sono aziende che, a ben pensarci, sono quasi irraggiungibili. E siccome noi siamo per le cose concrete, e soprattutto per la positività, vogliamo portare alla tua attenzione un’attività che ha tutte le caratteristiche di una mucca viola godiniana. Ma a livello “locale”.
Se sei di Roma e limitrofe, sicuramente lo conoscerai. Se invece non sei di zona, forse questo nome non ti dirà niente. Però non andartene. Continua a leggere perché se abbiamo scelto di intervistare i proprietare del bar Pompi un motivo ci sarà. Quindi fidati di noi e dedicaci altri 5 minuti. Non te ne pentirai.
Perché abbiamo scelto proprio il Pompi bar e perché dovrebbe essere un business viola? Semplice. Due dei princìpi da seguire se si vuol diventare delle mucche viola sono: specializzarsi in qualcosa ed essere straordinari. Non è così? Ecco, il Pompi bar ha seguito alla lettera (senza neppure conoscere il marketer Godin), queste regole. Si è specializzato in tiramisù e produce artigianalmente quello che è il miglior tiramisù di sempre. E ve lo dice una tiramisù addicted. Qualche settimana fa, quindi, ho fatto un po’ di chiacchiere con Roberto e Cinzia Pompi, corroborata dalla dolce presenza di Valentina (la moglie di Roberto). Mi hanno raccontato come è nato il Pompi bar e i punti forza della loro attività. Lasciati servire: c’è molto da imparare.
La mucca viola del marketing romano: il Pompi bar
[valefalci]Roberto, Cinzia vi va di raccontarmi qualcosa sulla storia del Pompi bar?
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Il Pompi bar è stato inaugurato da Giuliano Pompi, nostro padre, nel 1960. Nasce come attività a conduzione familiare e, tutt’oggi, noi figli manteniamo intatta la tradizione di allora.
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[valefalci]Vi siete da subito specializzati in tiramisù?
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No. Inizialmente il bar era conosciuto per il suo gelato, che continua a essere tutt’ora di altissima qualità. Negli anni Novanta, quindi circa vent’anni dopo l’apertura, nostro padre ha pensato di inserire tra i prodotti di pasticceria il tiramisù. Aveva fatto dei viaggi al nord dove è riuscito a carpire i segreti di questo dolce. Della ricetta originaria – c’è da dire -, ne ha fatto una nuova, tutta sua, stravolgendo completamente quella iniziale. Da questa serie di cambiamenti all’insegna del gusto e della qualità è nato il nostro tiramisù Pompi.
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[valefalci]Che tipo di pubblicità avete usato per farvi conoscere?
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Come ti dicevo prima, il bar era già conosciuto per il suo gelato. Poi i clienti, o gli avventori del locale che hanno assaggiato il tiramisù sono diventati la nostra pubblicità (ecco gli starnutitori di cui parla Seth Godin, N.d.R.). Insomma, non abbiamo avuto bisogno di investire gran ché in pubblicità. Il passaparola ci ha aiutati tantissimo. Alla fine, se vendi un prodotto buono, oggettivamente buono, se curi la qualità e tutto quello che ne consegue la gente ti apprezza e parla di te e ti conosce, a prescindere dal fatto tu faccia o meno pubblicità.
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[valefalci]Quali sono, a vostro avviso, i punti forti dell’offerta del Pompi Bar?
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Noi del Pompi puntiamo tutto sulla qualità. Ed è proprio la qualità, e la costante ricerca dell’individuazione del top delle materie prime a contraddistinguerci. Ti faccio un esempio: lo sapevi che il nostro tiramisù è un prodotto pastorizzato e che può, quindi, essere consumato senza alcun tipo di problema anche da donne in stato interessante? Poi ci piace rinnovarci e proporre al pubblico prodotti sempre nuovi. Dopo il tiramisù classico al cioccolato, abbiamo pensato ad altre varianti, come quella alla fragola o alla banana. Da noi anche i celiaci possono tuffarsi in un mondo di dolcezza. Sì, perché abbiamo anche la variante senza glutine per loro. Infine crediamo molto nelle persone. La nostra azienda dà da mangiare a 70 famiglie e, secondo noi, il fatto che sia a conduzione familiare è sinonimo di cura e attenzione. Siamo per il glocalismo, non per la globalizzazione. E poi, diciamocelo, sono le persone a fare un’azienda. Non il contrario.
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[valefalci]Dopo l’apertura del nuovo punto vendita a piazza di Spagna, avete progetti futuri?
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Forse l’avrai già capito, per noi “chi si ferma è perduto”. Quindi sì, di progetti futuri ne abbiamo tanti. Continueremo sicuramente ad abbracciare il social media marketing, supportando enti no profit come Action Aid, Save the Children e altri. E poi cercheremo soluzioni attente all’ambiente, come il packaging biocompostabile in cellulosa di canna da zucchero che rende la confezione dei nostri tiramisù enviroment friendly. Magari, dài, ci rivediamo tra qualche anno e ti faremo il riassunto delle novità.
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Cosa si può imparare dal caso Pompi?
Se hai letto La mucca viola di Seth Godin o anche solo questo articolo, avrai già capito quali sono le linee guida che, consciamente o meno, il Pompi bar ha seguito:
- specialìzzati in qualcosa
- sii unico in quello che fai
- presta attenzione agli “starnutitori” e agli “otaku” (gli appassionati)
- punta sul passaparola (che non tarderà ad arrivare se offrirai prodotti/servizi di alta qualità)
- non smettere di perfezionarti
Quindi, che aspetti? Fa’ tuoi anche tu questi princìpi e vedrai che il successo non tarderà ad arrivare. E adesso, che ne dici di un bel tiramisù? 🙂