Oggi voglio parlarti dei Facebook ADS in relazione a una particolare case history. Ma ciancio alle bande e bando alle ciance: iniziamo subito.
Sapevi che il CTR di un Facebook ADS si aggira attorno allo 0,05%, mentre quello di un display ADS di Google è di circa 10 volte superiore? I motivi di questa differenza esponenziale sono molti, e te li sintetizzo qui:
- il formato dei Facebook ADS è più restrittivo e limita le possibilità di coinvolgimento;
- i Facebook ADS appaiono subito come messaggi promozionali, mentre i display ADS di Google si riescono a “mimetizzare” meglio all’interno dei risultati di ricerca;
- le persone, quando navigano su Facebook sono più in modalità “cazzeggio” che in modalità “shopping”.
Detto questo, vien da sé che la vita di chi si occupa di Facebook ADS dalla mattina alla sera non è delle più facili. Ce lo conferma la case history che ti presento oggi, quella di Crazy Egg.
Al principio fu il barbatrucco
Io i Facebok ADS li guardo per deformazione professionale. Due settimane fa me ne salta all’occhio uno. Eccolo qui.
Mi colpisce il barbatrucco utilizzato per l’immagine. L’effetto sembra quello dello scrolling: ti vien voglia di cliccare per cercare di scoprire la porzione di immagine nascosta. In realtà, come ti dicevo prima, questo è solo un barbatrucco che fa leva sulla curiosità umana. Lo scopo è proprio quello di farti cliccare, per poi farti atterrare nella landing di riferimento. Nessun vero scroll, solo un’immagine statica.
Ho trovato questo escamotage quantomeno insolito e ho aperto una discussione su Google+ per chiedere agli amici di Pennamontata cosa ne pensassero. Puoi leggerla qui. C’è chi ha giudicato la trovata grafica geniale e applicabile a diversi contesti, seppur ovviamente con parsimonia; chi guarda a questo trick come a qualcosa di poco onesto e, quindi, non lo userebbe mai. Insomma, ognuno ha espresso la sua opinione.
Col passare dei giorni abbiamo continuato a discutere di questo argomento. Questo finché Alessio Moretto ci ha fatto presente che qualcosa stava cambiando…
Niente (barba)trucco. Solo una leggera sfumata
Ed ecco arrivare il primo dei vari cambiamenti di questo Facebook ADS. Il primo sì, perché continuando a leggere te ne mostrerò altri.
Non è solo l’immagine a cambiare. Torna su e guarda il primo ADS.
Noti qualche altra modifica?
Esatto, bravo: l’headline. Nel primo caso abbiamo una semplice definizione del servizio; nel secondo un’headline con CTA in prima persona (“Mostrami la mia heatmap”).
I cambiamenti, però, non finiscono mica qui…
Il cambiamento più… hot
I cambiamenti si fanno sempre più “hot” in casa Crazy Egg. Guarda un po’ qui.
Stesso copy, nel corpo dell’annuncio. Ma un’altra immagine e una nuova headline. Notato il cambiamento di comunicazione nell’headline? Stavolta l’azione viene richiesta dall’azienda e c’è l’aggiunta di un piccolo, ma significativo avverbio temporale: NOW. Ora.
La fascetta rossa con la scritta HOT è un altro elemento da tenere sott’occhio. Che abbia un collegamento alla forma – come dire? – vagamente “equivoca” della mascotte nell’immagine? (copywriter-mente-perversa mode off)
Altro giro altro copy
Ma sì. Dopo aver cambiato visual e headline, mancava solo lui: il copy dell’annuncio. L’ultima versione del Facebook ADS in questione, vista proprio stamattina, è questa qui.
Certo, sarebbe interessante sapere quale versione ha convertito di più, ma possiamo solo tirare a indovinare. Secondo te, quale annuncio rende meglio?
Per le considerazioni, voglio lasciare spazio a te. Dimmi cosa ne pensi del copy di quest’ultimo ADS e, in generale, di tutti i vari cambiamenti che ho raccolto per te in questo post.