C’era una volta il regno di Web. Era un posto incantato, dove le persone potevano comunicare tra di loro senza parlare. Dove la realtà era aumentata. Dove gli uccellini facevano chip dalla sera al dì. Dove c’erano siti inesplorati a cui arrivare solo usando il giusto motore.
In questo magico, magico regno c’erano tre principi, e questi tre principi correvano – letteralmente – al trono. Il primo era principe Contenuto, il secondo era principe Audience, il terzo era principe Design. Tutti e tre avevano le qualità e le giuste doti per diventare il nuovo re del regno di Web. Solo uno, però, avrebbe ricevuto corona e scettro wi-fi.
Chi sarebbe diventato re: Principe Contenuto, raffinato oratore; principe Audience, inestimabile interprete della voce del popolo; principe Design, fine esteta?
Il Contenuto è il re!
La maggioranza del popolo, guidata dal conte Gates, si schierò dalla parte di principe Contenuto. La gente scendeva nelle piazze urlando a squarciagola: “Il Contenuto è il re! Il Contenuto è il re!”.
Tutti quelli che credevano in Contenuto sostenevano che sarebbe stato lui a smuovere l’economia del regno di Web. Come dargli torto? Con la sua schiettezza, la sua creatività, la sua amabile arte oratoria, Contenuto sarebbe riuscito a suscitare l’interesse verso il regno di Web in migliaia di nuovi visitatori. E sarebbe riuscito nell’ardua impresa di convinverli ad acquistare tanto gli infoprodotti quanto i peluche di Shrek.
L’unico problema era che, alle volte, Contenuto sapeva essere noioso, privo di brio, piatto, uguale a mille altri re. E questo suo lato, al popolo proprio non piaceva.
L’Audience è il re!
Molte persone del popolo credevano nel principe Audience. Audience era così affabile e alla mano che si faceva chiamare – per limitare il disagio di chi il suo nome proprio non riusciva a pronunciarlo – si faceva chiamare, dicevo, Pubblico.
Quelli che si schierarono dalla parte di Audience (detto anche Pubblico), di lui apprezzavano il fatto che sapeva interpretare i loro bisogni prima che si palesassero. Credevano sarebbe stato un re attento alle loro esigenze, partecipe, solidale.
Peccato che a volte, Audience fosse criptico. Tanto lui riusciva a capire gli altri quanto, spesso, gli altri non riuscivano a capire lui. Per questo motivo, Audience aveva un umore altalenante. E questo suo lato, al popolo proprio non piaceva.
Il Design è il re!
Sebbene il più del popolo parteggiasse per i principi Contenuto e Audience-detto-Popolo, c’era qualcuno che aveva preso a simpatia Design. Fate finta che non ve l’abbia detto, ma chi voleva che Design diventasse re, erano per lo più la sua famiglia e i suoi amici. Insomma, gli amanti del bello come lui.
C’è da dire, però, che Design aveva un gran gusto. Il regno di Web, sotto il suo comando, sarebbe diventato un posto splendido, pieno di siti meravigliosi. Design, infatti, teneva molto all’apparenza e poco alla sostanza. Lui e principe Contenuto erano molto differenti. Le poche volte in cui erano riusciti ad andare d’accordo, regno di Web era diventato un’oasi. Peccato che la coalizione tra i due principi era pura e semplice utopia.
I cavalieri del web sostenevano…
Giulio Xhaet
Sicuramente i contenuti, alla audience si arriva proprio con i buoni contenuti, e con una buona distribuzione degli stessi. Tant’è che in giro si dice “Content is King & Distribution is Queen”.
Il design sul web a mio parere fa parte dei contenuti, è sempre più difficile scindere le 2 cose. Forma e significato si muovono insieme a definire l’usabilità la bellezza el’interesse di una pagina e un progetto web.
Claudio Gagliardini
Web is anarchy, users are kings of their own kingdoms. Content and Design are soldiers of fortune looking for an audience of crowned heads.
Rudy Bandiera
Sicuramente il contenuto. Ogni cosa che scriviamo o produciamo, ogni contenuto (content) appunto, ha la necessità di un “contenitore” (design) e di almeno un lettore (audience). Altrimenti abbiamo fatto un diario, non un contenuto per il Web (se di Web stiamo parlando). Ma pur essendo nell’età dell’apparire credo che l’essere sia ancora la cosa più importante.
Di fatto il contenuto di trova al centro tra il lettore e il contenitore/interfaccia. In un mondo di socialità e di algoritmi il fulcro è sempre, e sempre più, il contenuto.
Riccardo Scandellari
Content is the King, per un motivo molto semplice, ancora Google è la fonte primaria per attivare flussi di traffico al sito; il contenuto che apprezza maggiormente sono i testi in quanto riesce facilmente a riconoscerli e trattarli.
L’audience arriva di conseguenza, a meno che non si parli di qualcuno che abbia già fama e viva di luce riflessa da altri tipi di media. Il design è anch’esso importante, meglio essere chiari ed eleganti, viviamo nell’epoca dell’immagine.
Alla fine, il popolo proclamò re…
Questa fiaba, a differenza delle altre che avrai già udito, è democratica. Oggi sei tu a scrivere il finale. Fallo qui sotto, nei commenti. Scrivi come vorresti che andasse a finire questa storia. Puoi inventare di coalizioni, famiglie, lotte, battaglie, alberi genealogici…