Copywriting persuasivo: sicuro di saper scegliere le giuste parole?

Copywriting persuasivo: sicuro di saper scegliere le giuste parole?

Da piccola giocavo con tutto. Soprattutto, adoravo giocare con i foulard di mamma e trasformarmi ora in una principessa, ora in una mercante, ora in una maga. Mia madre aveva una cassettiera: il mio forziere. Potevo giocare con tutto, ma, come sottolineava ogni volta mamma, non dovevo “aprire il terzo cassetto” (nel famoso terzo cassetto c’era la sua biancheria intima). E io cosa facevo? Puntualmente, dopo esservi vestita con un foulard, usavo una mutanda per cappello.

Ecco, se hai un figlio, hai a tua disposizione mille modi per allenare il tuo copywriting persuasivo. Mia madre, per esempio, mi avrebbe potuto dire qualcosa del tipo: “Nel primo cassetto, mamma ti ha messo tutti i suoi bei foulard. Ce n’è uno coloratissimo”. Perché, secondo te, questa forma mi avrebbe potuta tener lontana

Non esistono problemi. Esistono solo sfide“. Voglio iniziare questo post con uno dei miei mantra, uno di quelli che ripeto spesso a chi lavora con me, e che mando in loop anche nel mio cervello. Questa frase racchiude tutto ciò che sto per dirti sul copywriting persuasivo. Il copywriting persuasivo, infatti, prende un elemento negativo e lo veste di positività. Ecco, è questa la missione giornaliera di noi copywriter. Dobbiamo vestire i nostri testi di positività, pura positività.

Oggi voglio iniziare a spiegarti come fare.

L’efficacia del copywriting persuasivo

La verità è che un buon copywriting è sempre persuasivo. Certo, esistono testi e testi, ma quelli scritti bene seguono gli accorgimenti che ti segnalerò tra poco.

Intanto iniziamo a capire perché il copywriting persuasivo funziona. Il copywriting persuasivo è efficace in quanto, utilizzando le giuste parole, fa leva su bisogni ed emozioni del prospect.

Nell’utilizzare parole emozionali, i brand possono godere di molteplici vantaggi:

  • aumento dell’engagement e del tasso di conversione;
  • aumento del tempo di permanenza del sito, con relativa riduzione del bounce rate;
  • miglioramento della brand awareness;
  • fidelizzazione del cliente.

Mica bruscolini.

Parole emozionali VS parole negative e neutre

Ogni parola è legata a un mondo. A un contesto semantico. Ogni parola, quindi, deve essere scelta con estrema cura. Quello che segue è uno specchietto che ci fa capire l’importanza del copywriting persuasivo, in correlazione al giusto uso delle giuste parole. Un brand che voglia comunicare al meglio, deve optare quanto più possibile per le parole positive, evitando accuratamente quelle negative.

• Ansioso (negativa); Un po’ preoccupato (positiva)
• Confuso (negativa); Curioso (positiva)
• Depresso (negativa); Non al 100% delle proprie capacità (positiva)
• Disgustato (negativa); Sorpreso (positiva)
• Problema (negativa); Sfida (positiva)
• Imbarazzato (negativa); Cosciente (positiva)
• Fallimento (negativa); Lezione (positiva)
• Paura (negativa); Curiosità (positiva)
• Frustrazione (negativa); Sfida (positiva)
• Arrabbiato (negativa); Appassionato (positiva)
• Umiliato (negativa); Stressato (positiva)
• Odio (negativa); Preferisco (positiva)
• Insicuro (negativa); Pieno di domande (positiva).

Bisogna poi fare una distinzione anche tra parole positive. Esistono parole buone, ma esistono sempre – o quasi sempre – scelte che possono essere addirittura migliori. Ecco qualche esempio di parole buone e parole ottime.

Inutile dire che bisognerebbe scegliere le seconde:
• Attraente (buona); Stupendo (ottima)
• Sicuro/Determinato (buona); Inarrestabile (ottima)
• Curioso (buona); Affascinante (ottima)
• Entusiasta (buona); Eccitato/in estasi (ottima)
• Fantastico (buona); Favoloso (ottima)
• Interessante (buona); Accattivante (ottima).

Come rendere più calde le comunicazioni aziendali
Facciamo un esempio concreto. Prendiamo questa lettera e cerchiamo di capire assieme come migliorarla.

“Gentile cliente,
a seguito della sua segnalazione di guasto, abbiamo effettuato delle verifiche tecniche.

Abbiamo verificato il corretto funzionamento del segnale e le confermiamo che non esiste alcun problema sulla sua linea telefonica.

Se dovesse riscontrare nuovi problemi, non esiti a contattarci.

Cordiali saluti”

Questa lettera è standard. È vero che le comunicazioni ufficiali sono un “caso limite”; ma è altrettanto vero che possono essere rese più personali (meglio dire “più personali” che “meno impersonali”: concordi?).

Vediamo quindi come rendere migliore questa lettera.

“Gentile cliente,
dopo la sua segnalazione di guasto, abbiamo effettuato degli attenti controlli.

A seguito dei nostri controlli, siamo lieti di confermarle che la sua linea telefonica è funzionante al 100%.

Se dovesse avere ancora bisogno di un aiuto, non esiti a contattarci.

Cordiali saluti”

Rispetto alla prima versione, parole negative come “problema” e negative come “verifica” sono state rimpiazzate da “aiuto” e “attenti controlli”. Anche in relazione al funzionamento della linea, frasi come “non esiste alcun problema” , che non apportano valore positivo alla comunicazione, sono state sostituite dalla forma attiva “la sua linea telefonica è funzionante al 100%”.

La differenza tra le due lettere si fa notare subito. Ogni azienda dovrebbe rileggere le proprie comunicazioni e cercare, laddove possibile, di abbracciare una comunicazione più personale, empatica ed emozionale. In questo, piccoli e grandi brand hanno tutto da guadagnare.

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