Ma ciao, ma bentornato. Ma come stai?
Nonostante le feste, con pandori, quintalate di lenticchie e decilitri di panna da cucina versati in ogni luogo-in ogni lago, le mie sinapsi ciccione continuano a carburare. Tant’è che voglio darti il bentrovato con un post “invitante”. Eggià: oggi, infatti, voglio parlarti dell’invito all’azione, la cosiddetta Call-To-Action (CTA).
La CTA è un testo, un’immagine o un bottone che:
- all’interno di una pagina di un sito web o in una landing page, contiene un link che rimanda a un modulo, a un download, a un’altra pagina in cui l’utente deve compiere una certa azione (scaricare un file, iscriversi a una newsletter, richiedere informazioni, acquistare un prodotto, etc.);
- all’interno di un blog invita a interagire nei commenti con l’autore del post e con gli altri lettori.
L’identikit della perfetta Call-To-Action
Adesso che sai cos’è una CTA, lascia che ti mostri l’identikit della perfetta Call-To-Action.
Una CTA fatta come si deve:
- è sintetica;
- contiene un valore/beneficio per il lettore;
- è invitante – non banale (es. Clicca qui) – ma al contempo chiara;
- è posizionata in un punto strategico della pagina, dove l’occhio riesce a vederla con facilità;
- è realizzata con un colore diverso da quello predominante all’interno della pagina, in modo tale da emergere e distinguersi;
- se è contenuta all’interno di un bottone, al passaggio del mouse questo dovrebbe cambiare colore;
- di norma è unica all’interno di una landing page. Infatti, se è presente più di una CTA si crea frizione, il lettore non sa quale azione compiere e il rischio di abbandono della pagina aumenta.
Questa CTA va bene…
… questa non proprio. Perché?
Esempi di CTA che spaccano
Adesso voglio mostrarti quelle che, secondo me, sono delle buone CTA.
La CTA del sito Nandida.com
Qui troviamo una CTA in prima persona. “Lo voglio!” rappresenta una sorta di “comando nascosto”: leggendolo, quello che viene da pensare è, per l’appunto, “Lo voglio!”. Questa è una CTA breve, chiara, invitante. Peccato solo per il colore utilizzato: quel nero non risalta molto rispetto agli altri elementi grafici del sito.
La CTA di Microsoft Windows
Questa CTA utilizza un comando blando (“Comincia”), che non tuona come un’imposizione (a differenza di un, eventuale, “Acquista”). L’aggiunta della locuzione temporale “Subito” trasmette l’importanza di compiere l’azione nell’immediato.
Le CTA di Hootsuite
Una CTA button può essere strutturata anche come fanno quelli di Hootsuite: con due righe di testo. La prima, una sorta di CTA headline, è in carattere più grande e definisce l’azione da compiere. La seconda riga, invece, descrive i benefici che si ottengono compiendo l’azione richiesta. Molto efficace.
Conclusioni
Per concludere, voglio solo invitarti a riflettere su una cosa: anche se lo spazio a disposizione all’interno di un bottone è poco, puoi sfruttarlo sempre al meglio. Non limitarti a riempirlo con un banale “Clicca qui”. Cerca soluzioni creative, senza perdere mai di vista la chiarezza. Il lettore deve capire l’azione che sta andando a compiere.
E adesso, dimmi, secondo te perché la CTA di Evernote non va bene? Hai qualche altro esempio di CTA che spacca da mostrare a me e agli altri? Aspetto curioserrima.